
Intolleranze Alimentari
Gli alimenti introdotti, se assunti in modo irrazionale rispetto alle esigenze dell’organismo o comunque se conservati ed addizionati, possono essere causa di intolleranza alimentare. L’organo bersaglio cambia e l’organismo si indebolisce sempre di più. Le intolleranze che colpiscono maggiormente sono imputabili soprattutto al latte vaccino, alle solanacee in particolare al pomodoro, a uova e pollame, al grano, allo zucchero, all’ olio di oliva, alla carne bovina e suina, agli additivi e ai conservanti.
Gli effetti sugli organi bersaglio possono essere :
affezioni cutanee
disturbi vascolari
patologie intestinali tra cui il morbo di Crohn e la rettocolite ulcerosa
disordini endocrini tra cui amenorrea, dismenorrea, iperprolattinemia,ipotiroidismo, iperglicemia
disordini neurologici tre cui depressione, irascibilità, crisi di collera, astenia mentale, torpore, panico
disturbi vescicali
iper- ipofunzionamento della tiroide
cefalee ed emicranie
Le tossine che si formano durante i processi dell’intolleranza hanno in genere come organo bersaglio quello più debole.
Si evidenziano allora sintomi quali astenia, stanchezza, alitosi, afte orali, palpitazioni,alterazioni del peso,meteorismo, ipersudorazione, prurito, dermatiti, nevrosi, cefalee, vertigini, disturbi psichici, ipertensione, dismetabolismo, disbiosi intestinali, artriti, artrosi.
E’ necessario attuare pertanto la desensibilizzazione con l’eliminazione per 2- 12 mesi degli alimenti non tollerati. Al termine avviene la reintroduzione.
Buona norma comunque non consumare alimenti raffinati e additivati, prodotti del commercio ricchi di amidi e zuccheri semplici, cibi grassi ed elaborati.